«Corriere dei Piccoli» 2, Anno I (3 Gennaio 1909)
Disperato ormai Pierino va a dormir nel suo lettino, e fa orribili sognacci di pupazzi e di pagliacci.
«Corriere dei Piccoli» 2, Anno I (3 Gennaio 1909)
“Il vestito è molto bello, signor mio, le sta a pennello!...”
«Corriere dei Piccoli» 2, Anno I (3 Gennaio 1909)
L’han vestito da signora, e Medoro se ne accora.
«Corriere dei Piccoli» 2, Anno I (3 Gennaio 1909)
“D’inseguirlo niun si stanchi è un cappello da cento franchi.”
«Corriere dei Piccoli» 2, Anno I (3 Gennaio 1909)
“Caro Mimmo, mio tesoro, io perdono a te e a Medoro.”
«Corriere dei Piccoli» 2, Anno I (3 Gennaio 1909)
“Il castigo, o mamma, aspetto senza tema, e t’offro il petto.”
«Corriere dei Piccoli» 2, Anno I (3 Gennaio 1909)
Cinque bimbe poverette hanno esposto le calzette; metton cinque bimbe ricche nelle calze doni e chicche.
«Corriere dei Piccoli» 2, Anno I (3 Gennaio 1909)
dalla casa scappan fuori cinque lumi, cinque cuori: la schieretta bionda e breve striscia appena sulla neve.
«Corriere dei Piccoli» 2, Anno I (3 Gennaio 1909)
“Che sentiero buio e stretto: dove mai sarò diretto? Ah la strada dritta dritta mi conduce alla marmitta!”
«Corriere dei Piccoli» 2, Anno I (3 Gennaio 1909)
Sulla tavola imbandita la minestra è già servita! Ma guardate un po’ che c’era proprio in fondo alla zuppiera!
«Corriere dei Piccoli» 2, Anno I (3 Gennaio 1909)
Tutta lieta, per le scale dal padron la vecchia sale: e il pupazzo dà a Pierino, che lo scaglia nel giardino.
«Corriere dei Piccoli» 2, Anno I (3 Gennaio 1909)
Ma Medoro, il can da caccia, del fantoccio corre in traccia e al padron che lo detesta lo riporta pien di festa: